domenica 19 novembre 2006

THE GREATEST


Cassius Marcellus Clay Jr., diventato poi Muhammad Ali-Haj (محمد على) dopo la conversione all'Islam, è stato il più grande pugile di tutti i tempi.

Alì prese subito a cuore le tematiche che colpivano in prima persona i fratelli neri meno fortunati di lui.

Proprio a causa di un episodio di razzismo il giovane pugile arriverà a gettare il proprio oro olimpico nelle acque del fiume Ohio (solo nel 1996 ad Atlanta il CIO gli riconsegnò una medaglia sostitutiva).

Il 25 febbraio 1964 a Miami conquistò per la prima volta la corona di Campione del Mondo dei pesi massimi battendo in otto riprese Sonny Liston. immediatamente dopo aver conquistato la corona annunciò di essersi convertito all'Islam e di aver assunto il nome di Muhammad Ali.
Da quell'istante cominciarono anche i suoi guai che culminarono nella chiamata alle armi nel 1966 dopo essere stato riformato quattro anni prima. Affermando di essere un "ministro della religione islamica" si definì "obiettore di coscienza" rifiutandosi di partire per il Vietnam ("Nessun Vietcong mi ha mai chiamato negro", dichiarò alla stampa per giustificare la propria decisione) e venne condannato da una giuria composta di soli bianchi a cinque anni di reclusione.
Fu quello uno dei momenti più bui della sua vita. Decise di ritirarsi e venne attaccato per il suo impegno nelle lotte condotte da Martin Luther King e Malcolm X.

Il 30 ottobre 1974 riconquista il titolo mondiale battendo per ko George Foreman a Kinshasa in quello che è ricordato come "l'incontro del secolo" (ricordato nel documentario Quando eravamo re). Memorabili sono anche i 3 incontri con Joe Frazier.

Cosa distingue un grande atleta da un grande uomo? Senza dubbio le sue azioni e le sue scelte. La sua scelta di non arruolarsi per la guerra in Vietnam è una scelta ideologica perché gli era stato assicurato che non avrebbe prestato servizio in battaglia. Infatti il governo americano voleva, sfruttando la sua notorietà, usarlo come propaganda per l’arruolamento. Ali scelse di rinunciare agli anni migliori della sua carriera per non venire contro a ciò in cui credeva e ciò fa di lui un eroe.

Alla figura di Muhammad Ali si è ispirato Michael Mann per il film Alì del 2001

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